La serendipità è quando cerchi la
chiave inglese e invece trovi un levatorsoli che al momento non ti serve ma che
metti da parte perché sicuramente ti tornerà utile. Ecco, Lisbon storie spesso
si sviluppa anche grazie a questo principio: mentre bighellono per strada o sul
web alla ricerca d’ispirazione o di notizie su un argomento, eccoti che trovo
il levatorsoli, la cui esistenza ignoravo, e lo metto da parte per le occasioni
a venire. E così, man mano che passano i mesi, la lista di argomenti da
trattare si allunga anziché accorciarsi.
Oggi ti parlerò quindi di uno di
questi levatorsoli. Nella fattispecie di una cosa che mai e poi mai avrei
immaginato, cioè che a Lisbona esiste un premio annuale per le opere
architettoniche realizzate in città. E invece esiste, l’avresti detto? Ora ti
racconto tutto cominciando dall’inizio. Quindi entriamo in metropolitana fino alla
fermata Avenida, e poi nella macchina del tempo fino al 1902. Anzi, no, abbiamo
sbagliato fermata: scendiamo in Francia nel 1878, al capezzale di Fausto
Queiroz Guedes, visconte di Valmor. Il ricco signorotto in questione espresse tra
le sue ultime volontà quella di devolvere parte delle sue ricchezze al Comune
di Lisbona per istituire un premio annuale da dividere tra l’architetto e il
committente che avessero rispettivamente realizzato e finanziato l’edificio più
bello della città. Però il visconte, ormai trapassato, dovette aspettare un po’
prima che il suo sogno diventasse realtà.
Riprendiamo infatti la metro e la
macchina del tempo e fermiamoci appunto ad Avenida nel 1902, ad ammirare il Palácio
Lima Mayer, che quell’anno fu il primo a fregiarsi del premio. Che col passare
dei lustri divenne, tra fortune alterne, un appuntamento prestigioso in città. Tanto
prestigioso che fu “adottato” dal Comune e ribattezzato Prémio Valmor e
Municipal de Arquitectura. Non sto qui a raccontarti il destino un po’ sinuoso
del premio che puoi leggere qui (alcuni anni infatti non è stato attribuito)
però, se sei un patito di Lisbona che ormai conosce tutti i segreti della città
e non vuole confondersi tra le greggi di turisti dilettanti che sciamano frastornati
con la guida in mano, ti invito a confezionarti un itinerario alla tua portata alla
scoperta degli edifici che si sono fregiati del premio Valmor.
Troverai ad esempio il Museu Casa
de Malhoa, sull’avenida 5 de Outubro, oppure l’edificio tra l’avenida Almirante
Reis e l’Intendente (foto), o quello del Diario de Notícias, o ancora, per
arrivare ai giorni nostri, l’edificio Vodafone o la fermata della metro
Terreiro do Paço. A dimostrazione che il Prémio Valmor è anche una valida guida
per valutare i canoni estetici in vigore negli anni in cui è stato assegnato,
nonché un excursus per conoscere l’evoluzione architettonica in città nell’ultimo
secolo. Cioè fai un viaggio nel tempo lungo oltre cent’anni ma impiegando solo
una manciata di giorni. Un bel risparmio di tempo, non trovi?
L'architettura qua sta avanti, a cominciare da quella del paesaggio, che a quanto pare in Italia è quasi assente come disciplina (qui invece c'è un dipartimento nello stesso posto dove lavoro io).
RispondiEliminaNe parlavo qualche tempo fa con una frotta di neo-architetti italiani venuti dall'Italia a fare stage presso i grandi studi lisbonesi.
Tornando al premio Valmor, un edicio che trovo invece orripilante è quello della Facoltà di Scienze a Campo Grande. Quando seppi che era vincitore non ci potevo credere, l'ho visto anche dentro ed è degno dell'esterno :)
In effetti qui quasi tutto sta avanti rispetto all'Italia...
EliminaQuanto alla Facoltà di Scienze a Campo Grande, mi trovi impreparato, lo confesso.
Bem nem é assim tão feio... Não conheço o interno e o esterno só das fotos... mas feio não... De qualquer modo a estètica é uma opinião... às vezes excessivamente considerada... ;-)
RispondiEliminaOoops scusate ma me è venuto spontaneo scrivere in portoghese... Volevo dire che non è poi cosi brutto. Non conosco l'interno e l'esterno l'ho visto nelle foto che sono nel sito del premio... Comunque l'estetica è una opinione... certe volte troppo sovrastimata... ;-)
Del resto, anonimo, non è bello ciò che è bello eccetera eccetera :-)
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