mercoledì 16 maggio 2012

LA NECESSITÀ DI FARE UN PIC-NIC



C'è un posto che io conosco benissimo ma della cui esistenza la stragrande maggioranza dei lisbonesi è completamente all'oscuro. Di che sto parlando? Intanto tira fuori la tovaglia a quadretti rossi e il cestino del pic-nic. E magari riempilo pure.

Il mio primo alloggio lisboeta, dieci anni fa, era la casa sfitta del mio amico Paulo, in una strada a ridosso del Jardim da Estrela, poco sotto il bel quartiere Campo de Ourique e praticamente attaccata a un immenso parco che nessuno dei miei interlocutori conosceva. “Dove abiti?” era la domanda. “Accanto alla Tapada das Necessidades” la mia ingenua risposta. E puntualmente mi sentivo rispondere, cioè domandare: “Dove?!” Amici, conoscenti, tassisti, avventori, nessuno sapeva (e sa tuttora) cosa fosse e dove fosse questa Tapada das Necessidades.

Eppure questo giardino immenso (dieci ettari) e ricchissimo potrebbe dare filo da torcere ad altri angoli verdi della città, se solo fosse appena più conosciuto, visto che è pure abbastanza centrale, stretto com'è tra la trafficatissima (e brutta) avenida Infante Santo e l'interessante quartiere di Alcântara. E oltretutto ha anche una storia gloriosa alle spalle, che potrebbe competere con le blasonate ville di altre capitali europee. Le sue origini risalgono al XVII secolo e si sono dispiegate nei due secoli successivi facendo da quinta alle passeggiate dei sovrani e dei loro ruffiani che bazzicavano il Palácio das Necessidades, fatto costruire ai margini del parco dalla regina D. Maria, che lì vi stabilì la sua residenza. Il palazzo continua ad espletare le sue funzioni istituzionali visto che attualmente ospita il Ministero degli Esteri (Ministério dos Negócios Estrangeiros), ma la tapada è sempre sorprendentemente vuota. Prati, serre, fontane, casini, boschetti, viali: c'è sempre un'atmosfera misteriosa in questo parco appartato, circondato da un muraglione che nasconde a tratti anche gli alberi più alti e che lo chiude al resto del mondo. Il silenzio, la solitudine, la vegetazione folta e ricca di piante esotiche lo rendono un luogo quasi stregato, scenario ideale di una fiaba dark.

Di recente però un gruppo di cittadini si è unito per far conoscere una volta per tutte ai lisboetas questo imperdibile patrimonio verde e promuoverne la fruizione. Il loro cavallo di battaglia? Una visita guidata alle 15,00 di ogni primo sabato del mese. Mi sa che al prossimo giro ci andrò: finalmente potrò entrare nella Tapada das Necessidades senza avere l'impressione di incontrare dietro ogni cespuglio lo Stregatto o il Bianconiglio.

5 commenti:

  1. Bellissimo posto! Anche il miradouro un po' piú giú merita. Secondo me la gente ci va poco perché è fuori mano rispetto ai giardini centralissimi.
    Comunque secondo me, anche grazie ad OutJazz, negli ultimi anni è tornato alla ribalta. Io ci vado a volte di domenica (in estate) e lo trovo abbastanza affollato.

    ps che ne diresti di togliere il captcha dai commenti? faciliteresti la vita ai commentatori ;)

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    1. In effetti ci sono sempre andato nei giorni feriali...

      Captcha? Oddio... ci provo :-)

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  2. bisogna andare a vederlo, grazie per la segnalazione!

    ps: mi associo alla battaglia di elle contro il captcha...

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