venerdì 3 febbraio 2012

COME HAI DETTO CHE TI CHIAMI?


Miguel, il mio amico che insegna storia ai ragazzini delle scuole medie, ha candidamente riconosciuto quello che io ho sempre furtivamente pensato: i portoghesi si chiamano quasi tutti alla stessa maniera.

Parlando della scuola multietnica del Bairro Alto in cui insegna da quest’anno, dice di trovare molto più facile ricordare i nomi dei suoi alunni arabi, cinesi e pakistani, piuttosto che quelli dei ragazzini a cui insegnava in una scuola dei quartieri alti: “Si chiamavano tutti João, José, Paulo, Pedro: facile confondersi”. Tutto vero. Come quella mia conoscente di nome Joana che si è sposata a un João e il primo figlio l'hanno chiamato João, “così quando devono riferirsi a noi, possono dire semplicemente «i Joães», i Giovanni”. Poi è nata la seconda figlia, e naturalmente l'hanno chiamata Joana. Non oso immaginare la confusione che regna in quella famiglia.

Però, a dispetto delle mie impressioni e delle mie conoscenze, va detto che in realtà c'è un'amplissima scelta di nomi, normalmente utilizzati. Ce ne sono anche di tipicamente portoghesi, come i diffusissimi nomi “religiosi” femminili. A cominciare da Fátima, e poi Lourdes, Assunção (Assunta), Conceição (Concetta) e il più sorprendente Maria do Céu (Maria del Cielo), abbreviato in Céu, che al vezzeggiativo diventa Ceuzinha: com'è poetico chiamare Cielo una persona! E poi c'è la sempreverde Maria, che spesso va accompagnata ad altri nomi, anche maschili: se li precede (come in Maria João o Maria José) è femminile, se li segue (João Maria e José Maria) diventa un nome maschile a tutti gli effetti.

Infine, al contrario dei brasiliani, che quando battezzano i figli non pongono freni alla fantasia, arrivando a utilizzare anche nomi di città, fino a qualche anno fa non avresti mai incontrato un portoghese con un nome straniero, semplicemente perché era vietato. Retaggio del fascismo di Salazar - una legge identica l'abbiamo avuta anche noi con Mussolini -, questa è forse l’unica norma sensata partorita da un fascista. Perché, in Italia come in Portogallo o in qualunque altra parte del mondo, è infinitamente meglio un umile ma onesto José (o Giuseppe) che un raccapricciante Nathan Falco.

4 commenti:

  1. Ciao! Verissima questa cosa dell'insieme limitato dei nomi!
    Anch'io vivo a Lisbona e avevo sentito dire (da italiani) che c'è una lista di nomi "ammessi", ma non avevo mai approfondito e onestamente mi sembrava un retaggio fascista. Tu me lo confermi, e dici che è anche superata ormai :)
    Credo poi che esistano un paio di nomi che sono solamente portoghesi: Nuno e Rui, e non so quali altri. Carina questa cosa in un mondo di Nathan Falchi :D

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    1. Ciao elle
      in realtà Nuno corrisponde a Nino. Considera però che a volte è difficile trovare il nome corrispondente italiano di uno portoghese. Per esempio per anni mi sono chiesto chi fosse "Bento" (rua de sao Bento): pensavo fosse Benito, invece nel 2005, quando fu nominato il nuovo papa ho capito. Poi c'è Gens che è Genesio (che pure in italiano...), e poi i vari Tiago e Tiogo che non sono Diego. Insomma, ci sarebbe da discettare a lungo :-)

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    2. Ciao Graziano, da Diego quale sono ti chiedo una conferma perché mi interessa. Ho sempre pensato, infatti, che Tiago (se non sbaglio abbreviazione di Santiago, che in alcuni paese tra cui forse anche il Portogallo è anche un nome di persona) fosse Giacomo e non Diego.
      Però non ne sono assolutamente certo, anzi a dire il vero scavando a fondo forse si scoprirebbe che Diego e Giacomo hanno una radice comune in Tiago...

      Seguo sempre il tuo blog.
      Sono stato solo un anno, in vacanza, in Portogallo
      e ne sono rimasto molto affascinato.

      Diego

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    3. Ciao Diego
      in effetti ho sempre fatto confusione tra Diego, Diogo e Tiago. Poi ho scoperto che Tiago corrisponde a Giacomo e sono andato in tilt. Forse, come dici tu, Diego e Giacomo hanno una radice comune in Tiago. Non so. Secondo questo link fanno parte tutti della stessa famiglia: http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo

      Un abbraccio
      Graz

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